Una volta quando andavi in ospedale, iniziava la processione. Parenti ed amici, a gruppetti, si davano appuntamento per venirti a trovare (con la fatidica domanda: “Ma qual è l’orario di visita?”), per sapere come stavi, per farti sapere che eri vicino. Quando andavi a casa telefonate e sms, perchè quando qualcuno a cui teniamo sta poco bene vogliamo essere rincuorati.
Non tutti hanno il carattere “giusto” per andare in ospedale a trovare qualcuno (a molti mette soggezione o provano disagio ad entrare in ospedale), oppure si “vergognano” a chiamare oppure hanno paura di disturbare. Ma sono interessati a come tu stai, veramente, e quindi sconfiggono questi timori oppure chiamano altri amici/parenti per avere informazioni. Dopo un po’ di tempo ti chiamano per dirti “Ueh, come stai? Non ti ho chiamato prima per paura di disturbarti, ma ho sentito Tizio e Caio che sono venuti a trovarti e che mi hanno detto andava tutto bene e quindi ero tranquillo.”. Amici che ti stanno vicini anche se hanno paura di disturbarti. Ma che ti stanno vicini, ed è questo quello che conta!
Anche questo oggi sta cambiando, le telefonate (e nel 2012 anche le mail) che arrivano cambiano frase (niente più Tizio e Caio): “Ueh, come stai? Non ti ho chiamato per paura di disturbarti, ma ho seguito di Facebook come procede e quindi vedo che va tutto bene.”.
I social network hanno cambiato anche questo: c’è anche da dire che io, stando bene e dovendo fare un po’ di polemica come a mio solito, ho tenuto molto attivo il feed degli aggiornamenti (anche con foto durante e dopo il ricovero) e tengo aggiornato il racconto della mia esperienza. Ma anche questo è un segno del mondo che cambia. Ho voluto fare un piccolissimo “esperimento sociale” e direi che sono molto soddisfatto. Tanti like, tanti commenti, tanti messaggi: la convalescenza vissuta tramite Facebook e Twitter. E’ stato un modo diverso, forse anche un tabù (pubblicare la foto su Twitter la notte dopo l’intervento non è cosa da persone normali…), ma almeno mi sono passato il tempo, dovendo stare tanto tempo da solo 🙁
Grazie a tutti coloro che mi sono stati vicini, o venendomi a trovare (certo è che dovendo evitare eventuali contagi la visita è anche sconsigliata…) o chiamandomi o scrivendomi o solo rimanendo tranquillizzati leggendomi su Facebook. Grazie a tutti voi, davvero.