Questa mattina, mentre accompagnato Patrizia in ufficio, ero fermo in coda in via Mattei per immettermi sulla rotonda che interseca la via Chiavica Romea. Alle 8 di mattina c’è un discreto traffico, non c’è che dire, e il fatto che abbiano lì inserito una rotonda con tanto di restringimento di corsia non aiuta certo le cose (magari la sicurezza sì, ma si creano code che arrivano fin sulla via Naviglio a volte…).
Arriva il classico furbetto della coda, Alfa GT nera, che inizia a sorpassare a sinistra per poi infilarsi verso la fine, nonostante sia vietato dalla segnaletica orizzontale (chi non l’ha mai fatto quando era di fretta?). Ad un certo punto vedo un Caddy che si butta di traverso, tagliando così la strada all’auto che sopraggiungeva. Di primo acchit0 pensavo che si fossero tamponati davanti a lui e il tipo del Caddy stesse cercando di evitare il blocco, ma dopo pochi secondi è uscito un signore di una certa età (50-60) che ha iniziato ad inveire contro il ragazzo (30) che guidava l’Alfa. Arriva fin lato finestrino e gli sferra un calcio in basso nello sportello. Esce il ragazzo, si dicono due robe, il signore prende su e se ne va via, mentre il conducente dell’Alfa inizia a segnarsi (immagino) il numero di targa.
Da questo episodio partono tre riflessioni:
- nonostante le regole, c’è sempre qualcuno che cerca di infrangerle e di prendersi un vantaggio in maniera illegale, credendo di essere più furbo degli altri;
- questo senso di impunità comporta, in chi è invece ligio al dovere, un crescente senso di frustrazione che, se beccato nella giornata sbagliata, può portare ad atti non proprio consoni;
- nessuno (me compreso) si è fermato per lasciare i propri dati al ragazzo che ha subito il calcio alla carrozzeria, nel caso in cui ci sia stato un danno da dover risarcire.
Tre parole chiave: illegalità, frustrazione, menefreghismo.
In questo caso si parla di un evento lieve, ma cosa sarebbe potuto succedere con gli stessi ingredienti in altri contesti?
Giusto per tirar fuori un argomento “caldo”: mettiamo che sabato mattina una testa calda una mattina si svegli male, vada al mercato con la moglie, arriva il negretto di turno che insiste un po’ più del solito, il tipo dopo la centesima volta perde la pazienza e lo roncola di botte nella totale indifferenza della gente. Questo sarebbe MOLTO più grave, ma i presupposti ci sono tutti.
Oppure, per scendere di livello, torno a casa la sera dopo la partita avendo espulso 6/7 giocatori che mi hanno sfinito l’anima, mi ritrovo un SUV parcheggiato male davanti al cancello, tiro fuori il crick e inizio a darci dentro fino a che non diventa alto 10 cm.
Occhio: la costante mancata tutela può portare a comportamenti violenti! Non deve vincere la legge del far west. Proprio oggi che leggevo questo articolo che parla dell’archiviazione dei reati minori (del quale parlerò a breve in un altro post).
A questo giro non mi piacerebbe più di tanto trovarmi un bel giorno a dover esclamare: “Ve l’avevo detto.”.