Uscire dal tunnel della “cultura del nulla” grazie al “retto vivere”

Il Cardinale Angelo Bagnasco è intervenuto all’incontro “La Chiesa, lo Stato, le Regioni e l’Unità d’Italia”, dal quale ritengo utile estrapolare alcuni passaggi.

Le difficili congiunture strutturali non sono superabili senza far riferimento ad un investimento più profondo e di lungo periodo perché l’unità del Paese, ieri come oggi, si realizza solo attorno al “retto vivere”.  Occorre uscire dal tunnel di quella “cultura del nulla”, vagamente radicaleggiante, che è l’anticamera di una diffusa “tristezza”. Siamo ormai messi di fronte ad una situazione seria e grave, la cui severità richiede di correggere abitudini e stili di vita. Se non si riesce a far emergere le condizioni per un patto intergenerazionale che metta i giovani nei pensieri e nel cuore degli adulti, sarà veramente difficile aprirsi al futuro, atteso il crollo demografico, la cui portata etica e sociale è stata troppo a lungo disattesa. In tale contesto è necessario riconoscere sempre più e valorizzare la vasta rete del volontariato sociale. In particolare, ogni soggetto che contribuisce ad alimentare – e se occorre a difendere – la cultura profonda del nostro popolo, merita ogni concreta attenzione e lungimiranza, nella consapevolezza che il venir meno significherebbe l’inaridire dell’anima che dà coesione ed ispirazione, che genera il presente e affronta il futuro, e che alimenta il vivere insieme e lo stesso senso dello Stato.

Credo che queste parole non abbiano bisogno di alcun commento. La risposta migliore che si può dare al tipo che citavo ieri che voleva “combattere per nulla”.

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