Leggendo questo articolo mi sono posto qualche domanda pure io, e voglio dire la mia, un po’ a brainstorming:
- Sono fondamentali per ricordarsi di fare “piccole cose”, non vanno usate per la gestione di progetti corposi (per quelle massimo le checklist).
- Vanno organizzate in categorie.
- Occorre definire la priorità (pochi livelli, tre direi, altrimenti ci si incasina – urgente, normale, prima-o-poi-dovrai-farlo).
- Il titolo dell’attività deve essere sintetico, se c’è qualcosa da dire lo si mette nelle note.
- Bisogna cancellare le attività completate (non è così scontato…)
- Principalmente vanno utilizzate per attività da svolgere nel breve periodo (1-2 settimane), ma va bene inserire anche attività più posticipate.
- La lista non deve essere lunga.
- (OPTIONAL) Si deve poter impostare una scadenza, con un eventuale alert associato – questo va un po’ in disaccordo col punto precedente, in effetti qui avrebbe piu’ senso uno scadenzario.
Certo che combinare to-do list, scadenziario, agenda tutto assieme è una figata 🙂
Io personalmente uso la mia inbox (organizzo tutti i messaggi dentro le varie cartelle, e la inbox la uso praticamente solo come to-do list) da quando sono passato a Mac e non ho più la to-do list a destra di Google Desktop.
Sicuramente finchè non si provano non se ne può capire l’importanza, ma è sicuramente molgo meglio che avere 20 post-it attaccati al monitor… senza di questo io mi dimenticherei la metà delle cose.
Ecco cos’è uscito proprio oggi:
http://lifehacker.com/software/geek-to-live/separate-your-email-from-your-to+dos-272590.php